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RAG (E-E-A-T) e AEO sono la nuova frontiera della SEO?
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RAG (E-E-A-T) e AEO sono la nuova frontiera della SEO?

Oggi parliamo dell'aspetto che secondo me avranno le homepage di molti siti web entro il 2026. Spolier: somiglieranno tutti alla Homepage di ChatGPT.

Non tanto per estetica minimalista o interfaccia centrata su un prompt.
Il punto è che sta cambiando radicalmente il modo in cui gli utenti interagiscono con i contenuti, e quindi anche come i motori di ricerca interpretano valore, pertinenza, autorevolezza.
In mezzo a tutto questo, stanno emergendo due frontiere che riscrivono le regole del gioco SEO:
RAG + E-E-A-T da una parte, AEO (Answer Engine Optimization) dall’altra.
E no, non è roba da futuristi: è già tutto qui, davanti ai nostri occhi.


La rivoluzione conversazionale e il tramonto delle homepage tradizionali

Quando entri su ChatGPT, non leggi, chiedi.
Stai accedendo a una knowledge base conversazionale, non a un sito statico.
Ora immagina un utente che entra sul tuo sito e invece di sfogliare categorie o leggere una “mission aziendale”, chiede direttamente:

“Mi consigli un piano tariffario per una famiglia di 4 persone che fa molti viaggi all’estero?”
“Qual è la differenza tra i vostri modelli 55 e 75 pollici?”

Questo è ciò che vedremo sempre più spesso: homepage che smistano, elaborano, suggeriscono e rispondono.
Come? Usando modelli RAG.


Cos'è il RAG e perché si sposa con E-E-A-T?

RAG = Retrieval-Augmented Generation.
È una tecnica in cui un LLM (modello di linguaggio) non inventa risposte, ma recupera informazioni da fonti attendibili (es. database, contenuti editoriali, documenti del sito) e poi le sintetizza.

In ambito SEO, il RAG potenzia la risposta con contenuti realmente presenti sul tuo sito.
E se i tuoi contenuti sono ben strutturati, firmati, aggiornati e coerenti con l’E-E-A-T (Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità)…
Be’, Google si accorgerà che sei la fonte da cui i modelli dovrebbero attingere.

Quindi:

  • RAG ti trasforma in fonte di contenuto per AI (anche esterne, tipo SGE, Perplexity, ecc.)

  • E-E-A-T ti dà la legittimità per essere scelto come fonte.


AEO: quando il contenuto SEO non è più fatto per Google, ma per chi fa domande

AEO = Answer Engine Optimization.
È l’adattamento della SEO a un mondo dove le persone non cercano più con keyword secche, ma pongono domande complete, in linguaggio naturale.

Non scrivi più per “scarpe da corsa uomo”, ma per:

“Quali sono le scarpe da corsa più adatte per chi ha problemi alle ginocchia?”

E il contenuto deve:

  • Capire l’intento dietro la domanda

  • Rispondere subito (senza girarci intorno)

  • Fornire approfondimenti modulari, che l’AI può estrarre come parti autonome

In pratica, i contenuti devono diventare API mentali.
Piccoli blocchi semantici riutilizzabili e integrabili nelle risposte AI.


Quindi… che forma avrà la SEO entro il 2026?

Probabilmente così:

  1. Homepage “prompt-first”
    Dove l’utente chiede e riceve risposta, grazie a un sistema RAG integrato nel sito.

  2. Contenuti modulari e semantici
    Pensati non per essere letti tutti in fila, ma per essere spezzettati, citati, e riusati nelle risposte di motori AI.

  3. Architettura basata su entità e intenti
    Più che sulle keyword. Google vuole fonti che parlano con chiarezza, non che rincorrano le stesse 20 parole chiave.

  4. SEO che scrive per chi chiede, non per chi cerca
    La differenza è sottile, ma letale: scrivere per chi cerca porta traffico.
    Scrivere per chi chiede porta valore.


E allora, cosa devono fare oggi i brand intelligenti?

✅ 1. Preparare contenuti “rag-friendly”

  • Ben strutturati

  • Semanticamente densi

  • Con riferimenti a fonti interne

  • Firmati da autori reali e autorevoli

✅ 2. Usare l’AI per capire l’intento reale dietro le query

  • Modelli NLP che clusterizzano domande per tono, scopo, emozione

  • Analisi delle domande nei canali interni: chat, CRM, mail, form

✅ 3. Integrare sistemi di AI conversazionale sul sito

Non un chatbot banale, ma un’interfaccia che risponde con i tuoi contenuti, in stile ChatGPT.
Vuoi diventare la fonte? Fatti trovare già in formato “risposta”.


Conclusione (spietata ma onesta)

Se il tuo sito sembra un catalogo IKEA del 2012,
e il tuo contenuto è scritto come un post su Facebook del 2017,
ti ritroverai nel 2026 a chiederti perché le AI ti ignorano.

RAG + E-E-A-T + AEO non sono mode. Sono la nuova grammatica della visibilità.
E chi non la impara, sarà semanticamente muto.
O peggio: irrilevante.


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