A volte perdi visibilità perché ci sono troppe disattenzioni lato SEO sul tuo sito, ma altre volte più semplicemente le tue pagine web non intercettano più l’intento di ricerca del tuo pubblico, Google se ne accorge e (appunto) ti toglie visibilità. E mentre sei lì a chiederti cos’hai sbagliato, sbattendo la testa sui dati strutturati e le performance, dimentichi di fare l’unica cosa che potrebbe restituirti la visibilità perduta: studiare le tue serp. Semplice vero?
Gli strumenti di analisi semantica AI possono aiutare eccome, ma non sono la sfera di cristallo che ti raccontano nelle newsletter. Servono testa, dati e un pizzico di paranoia professionale.
Come si intercettano i cambiamenti di algoritmo?
Premettendo che possono esserci mille motivi dietro all’oscillazione di uno o più risultati di ricerca, mi tocca confessare che alla lunga le statistiche non mentono, quindi se la serp aperta dalla query “smaltimento amianto” da un certo momento in avanti comincia a popolarsi di soli risultati business o di soli blog strettamente informativi, allora sarà molto probabile che dietro ci sia uno spostamento dell’intento di ricerca registrato da Google e in quel caso le oscillazioni non dipenderanno dalla SEO dei siti web, ma appunto da un aggiornamento algoritmico.
E come lo intercettiamo questo aggiornamento?
1. Scegli le keyword da monitorare
Concentrati su:
Le tue top query
Query ad alto traffico o strategiche
Query che Google potrebbe risemantizzare (es: “miglior caffè” → informativa vs transazionale)
2. Raccogli i contenuti delle prime 5-10 pagine in SERP
3. Genera embedding vettoriali con un modello semantico
4. Genera l’embedding del tuo contenuto
5. Calcola similarità semantica
6. Monitora nel tempo e individua anomalie
Da cui:
Salva i punteggi ogni giorno/settimana.
Se vedi un calo improvviso della similarità, Google sta premiando qualcosa di semanticamente diverso.
Se il contenuto della tua pagina non cambia, ma cala il punteggio di similarità con le SERP top, è un segnale fortissimo.
Output finale
Report settimanale: score medio di similarità vs top SERP
Differenze semantiche identificate
Lista dei contenuti che stanno prendendo spazio
Suggerimenti GPT per aggiornare i tuoi contenuti
Output finale… for dummies
Volendo semplificare in modo brutale tutte le robe difficilissime che ti ho raccontato qui, puoi preparare un GPTs completo che confronti il tuo contenuto con i top della SERP. Ti basterà fornire come input una keyword target e l’URL del tuo contenuto, e guardare la magia.
Probabilmente in questo modo non potrai automatizzare l’output (mai dire mai), ma intanto eviterai di andare alla cieca su un aspetto così importante.
Confronta serp di Sistrix
Una cosa davvero figa che fa Sistrix è confrontare la serp per una chiave di ricerca che stai monitorando, mostrandoti graficamente le oscillazioni nel tempo.
Questo dato, già di per sé prezioso, richiede comunque un’analisi manuale per approfondire i motivi delle oscillazioni, che possono appunto dipendere da problemi SEO o da cambiamenti nell’algoritmo di ranking legati all’analisi dell’intent (o ad altri aspetti ancora).
Mi piacerebbe che Sistrix permettesse di programmare analisi con questo grado di accuratezza, segnalando da un lato - come adesso - le oscillazioni in serp e specificando dall’altro il tipo di pagina web in oscillazione, evitandomi di creare etichette da associare di volta in volta alle pagine che osservo, cosa comunque possibile.
Così potrei (e potresti) sapere - al netto di situazioni imperscrutabili o della più classica Google dance - se la maggiore o minore visibilità delle tue pagine dipende da fattori tecnici o più semplicemente da uno spostamento di interesse degli utenti su un intento di ricerca diverso, o ancora dal fatto che magari quello che ci hai scritto dentro è vecchio o comunque non importa più a nessuno.
Saperle certe cose… è molto meglio.
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