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Google AI Mode: il tuo sito web è diventato carne da macello?
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Google AI Mode: il tuo sito web è diventato carne da macello?

Hai un sito. Ci spendi soldi. Ci scrivi articoli. Lo ottimizzi per la SEO. Poi arriva Google AI Mode... e ora ti spiego cosa succede.

Google AI Mode legge il tuo contenuto, lo copia (sì, lo copia), lo impasta con altre dieci fonti e lo sputa fuori come se fosse farina del suo sacco. L’utente legge, ringrazia Google… e non entra mai sul tuo sito.

Benvenuto nel 2025. Dove avere un sito non basta più.

Google ha smesso di portarti traffico. Perché? Perché non ne ha più bisogno.

Google oggi risponde da solo. E ti chiede pure di dirgli grazie.
Ti posiziona? Sì. Ma il clic non arriva. L’utente ottiene ciò che voleva direttamente in SERP. Se eri lì per vendere, raccogliere lead o costruire autorevolezza… auguri.

La tua competizione non sono più i tuoi competitor.
È l’algoritmo che ti ha usato per dare la risposta, e poi ti ha scaricato.

Ma quindi il sito è morto?

No. È peggio: è cambiato senza dirtelo.
Il sito oggi non serve più a “farsi trovare”. Serve a:

  • Addestrare l’intelligenza artificiale che ti ruba le idee.

  • Dimostrare che esisti e che sei autorevole, anche se nessuno ti clicca.

  • Convertire il poco traffico che ti rimane in qualcosa che valga la pena.

  • Lanciare il tuo brand in faccia all’utente, finché non se lo sogna la notte.

Se il tuo sito non fa almeno queste cose, allora sì: è morto. E sei tu che lo stai tenendo attaccato alla flebo.

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Quindi che si fa, si butta tutto?

No. Ma si smette di giocare a fare “il blogger che Google ama”.
Google non ama niente. Google usa. E se non sei utile per il suo AI Mode, sei fuori.
Ecco cosa fare per rientrare nel gioco:

🔥 Scrivi per essere citato dall’AI, non solo letto da Google

Segmenta. Rispondi a domande. Vai dritto al punto. L’AI legge tutto: non le servono i tuoi giri di parole.

🔥 Dai roba che l’AI non può inventarsi

Dati proprietari. Esperienze reali. Opinioni forti.
Se scrivi “5 benefici dell’acqua”, stai facendo beneficenza all’algoritmo.

🔥 Trasforma ogni utente in un contatto

Newsletter, download, prodotti. Se uno entra sul tuo sito e ne esce senza lasciarti niente, hai fallito.

🔥 Costruisci un brand che Google non possa ignorare

Fatti menzionare (E tanto). Fatti cercare. Fatti desiderare.
Un brand forte oggi obbliga l’AI a citarlo. Un sito debole, invece, scompare.


O il tuo sito diventa una macchina da guerra, o è solo un buffet per Google

Google AI Mode non è la fine del web. È la fine del web per i deboli.
Se il tuo sito è lì a prendere polvere, ad aspettare che Google ti mandi visite come nel 2012, chiudilo. Fatti un favore.

Ma se sei pronto a trattare il sito come un’arma, come un generatore di autorevolezza, dati, relazioni, vendite…

Allora no: il sito non solo ha senso.
È l’unica cosa che può ancora salvarti il fondo schiena.


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