L'URL corto si posiziona meglio?
C'è un'apparente contraddizione su due assunti, il primo è che gli URL corti si posizionano meglio, il secondo è che Google preferisce i percorsi annidati. Le due affermazioni possono coesistere?
Detta così effettivamente fa pensare. Abbiamo due elementi su cui riflettere, uno è il percorso dell’URL in sé, l’altro è l’architettura stessa del sito web.
Quindi:
Il percorso dell’Url: Le pagine e i contenuti con url più vicina alla homepage tenderebbero a posizionarsi meglio rispetto alle pagine più lontane;
Però:
La struttura e Architettura del sito: La gerarchizzazione dei contenuti ne eviterebbe "l'appiattimento", a tutto vantaggio di una scansione più ordinata.
Come nasce l’idea che l’url corto si posiziona meglio?
Cominciamo col dire che si tratta di un’induzione data principalmente da due situazioni osservate storicamente:
L’operatore di ricerca site: mostra prima gli URL corti;
Spesso le pagine dei siti web meglio posizionati presentano URL corti.
La prima affermazione è vera, Google mostra prima gli URL più corti, ma questa priorità riguarda solo l’operatore di ricerca site: e i sitelink visualizzati nelle ricerche brand, mentre non c’entra un tubo con i risultati di una normale ricerca web.
La seconda affermazione non fa riferimento a un dato reale, ma a un’induzione data dal fatto che spesso le serp competitive sono presidiate da player storici i cui siti web presentano customizzazioni tali da restituire URL corti sulle pagine principali. Ma è per la storicità - leggi il TRUST - che questi siti si posizionano bene, non per la lunghezza dell’URL, altrimenti non si spiegherebbe come sistematicamente tra questi finisce sempre almeno un sito web con URL chilometrici che compete coi primi senza accusare alcun problema rispetto alla lunghezza dell’URL.
Non è che l’url corto si posiziona meglio, è che molte pagine tra quelle ben posizionate hanno anche l’URL corto. Un’illusione ottica. :-)
Come nasce invece l’idea che un URL con tutti i percorsi annidati sia meglio per Google?
Nasce da loro, infatti nelle linee guida SEO, affermano che:
Se il tuo sito include più di alcune migliaia di URL, il modo in cui organizzi i contenuti potrebbe influire su come Google esegue la scansione e l'indicizzazione del sito. In particolare, l'utilizzo di directory (o cartelle) per raggruppare argomenti simili può aiutare Google a capire la frequenza con cui cambiano gli URL nelle singole directory.
Nota il sapiente uso del condizionale, quel “potrebbe” con cui mettono le mani davanti e si tirano fuori dal baratro in cui stai per buttare il tuo sito web, costringendo il crawler a seguire le decine di migliaia di redirect che il tuo capo ti costringerà a praticare per portare TUTTI gli URL alla versione CON DIRECTORY A VISTA, come la cucina di un ristorante giapponese, che “POTREBBE” aiutare Google a vedere meglio il modo in cui organizzi i percorsi interni.
Intanto, mentre l’idea malsana si diffonde e TUTTI i siti web del pianeta redirigono i crawler sui percorsi annidati - perché quelli corti non si capiscono - l’intera dorsale occidentale di internet cede sotto il peso delle richieste di scansione, facendo saltare la connessione da San Francisco fino a Bari, isole comprese.
Ed eccoci magicamente tornati agli anni ‘80, chissà che danno alla TV stasera, ma vada come vada, Google potrebbe leggere meglio la struttura del mio sito.
Tanto basta.
Tornando seri, ma proprio perché mi costringi a darti un consiglio, se stai progettando il sito web da zero, tieni gli URL corti - senza annidare il percorso delle directory - nella misura in cui prevedi che il sito web avrà al massimo due o tremila pagine, altrimenti mantieni il percorso nell’URL, a maggior ragione se stai sviluppando un grosso shop online, che per sua natura può avere molte diramazioni.
Se hai già un sito web con 100.000 pagine indicizzate - per l’amor del cielo - non procedere a un reindirizzamento massivo, solo perché Google ha detto che in questo modo POTREBBE seguire meglio tutto. Per far sì che Google segua tutto, devi lavorare sulle BREADCRUMB, sulle SITEMAP XML e HTML e sui MENU (e megamenu).
Se fai un buon lavoro su questi aspetti, il fatto che l’URL contenga o meno il percorso, sarà secondario, appunto una cosa che “potrebbe” aiutare.
Potrebbe…
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